Il Campione Paralimpico Massimo Giandinoto insieme con TK Home Solutions
Il Campione Paralimpico Massimo Giandinoto insieme a TK Home Solutions per il progetto “Proteggiamo l’indipendenza delle persone con disabilità e delle persone anziane”.
La scorsa settimana, abbiamo avuto il piacere di intervistare il Campione Paralimpico Massimo Giandinoto per parlare di autonomia e indipendenza, temi al centro del nostro progetto di sensibilizzazione. Da anni, grazie ai nostri prodotti – montascale, servoscale e miniascensori –, ci occupiamo di persone con disabilità e persone anziane che fanno fatica a salire e scendere le scale.
Ma nel tempo ci siamo accorti che spesso il vero ostacolo non è fisico, è mentale.
Per molti, il montascale rappresenta ancora l’ultima alternativa: si continua a fare sforzi inutili e si rischia di cadere pur di dimostrare di farcela da soli.
Purtroppo, lo sappiamo bene, non è una questione di dimostrare di non essere vecchi o di non chiedere aiuto a nessuno: la verità è che chi vive in case a due piani spesso si limita a vivere su un piano solo, trasformando il salotto in una camera da letto provvisoria; chi vive in condominio pian piano perde la voglia di uscire per non affrontare le scale. Così, spesso, la decisione più dolorosa è quella di lasciare la propria casa e i propri ricordi.
Spesso l’idea di installare un montascale si scontra con la paura di sembrare, agli occhi degli altri, fragili o bisognosi di aiuto. Così, invece di scegliere un impianto che migliorerebbe da subito la qualità della vita, si finisce per rimandare, continuando a fare fatica su quelle scale.
Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere aiuto a Massimo Giandinoto per parlare di disabilità ma anche dell’importanza di usare gli strumenti giusti. Perché essere campioni significa anche scegliere gli strumenti giusti per proteggere e mantenere la propria indipendenza nel tempo, non solo quando diventa una necessità.
Montascale, piattaforme e Miniascensori: “Non arrenderti: proteggi la tua indipendenza”
Resilienza… Come hai trovato la forza in questo complesso percorso?
È stato un percorso difficile e complesso. L'essere consapevole di dover imparare nuovamente a camminare dopo una difficoltà ti dà sicuramente una grande motivazione. Sapevo che dovevo in qualche modo riprendere in mano la mia vita, dovevo combattere per tornare a essere felice. E alla fine ci sono riuscito. Il duro lavoro mi ha ripagato di tutti gli sforzi fatti.
Ci sono stati dei momenti “no”, e come li hai superati?
Assolutamente sì. I momenti “No” ci sono stati e ci sono per me, come credo, per tutti quanti. Quello che ho imparato è che questi i momenti ci danno la possibilità di imparare, di riflettere, di valutare e molto spesso di soffrire. Ma non dobbiamo dimenticare che dopo la sofferenza ritorna sempre il sorriso.
Quanto conta il coraggio di accettare strumenti che migliorano la vita, rispetto all’orgoglio di dire “posso farlo da solo”?
Credo che sia importante saper accettare l’aiuto da parte di un’altra persona, ma è qualcosa di diverso rispetto all’autonomia che ti dà un'attrezzatura o un impianto che ti permette di essere indipendente. Penso che la tecnologia abbia fatto e fa ancora passi da gigante, perché non utilizzarla? Se posso scegliere di dover fare delle scale con l'aiuto di mia moglie o con un montascale studiato appositamente per me… perché non sfruttarlo?
Molti anziani rifiutano l’idea di usare un ausilio perché lo vivono come una sconfitta. Cosa rispondi a questa paura?
Le sconfitte ci aiutano e ci danno la forza di superare le sfide che ci si pongono davanti. Le persone invecchiano, noi tutti diventeremo anziani. Impariamo fin da subito a utilizzare le nuove tecnologie in modo sereno per sentirci più forti.
Qual è il tuo messaggio a chi sente di perdere libertà e indipendenza con l’avanzare dell’età?
La vita è un percorso fatto di strade, scelte, destini diversi in ognuno di noi. L'unica certezza è che gli anni passano per tutti allo stesso modo, resta a noi trovare il modo, attraverso la tecnologia e tutte le soluzioni a nostra disposizione, per viverli al meglio.
Come si può sensibilizzare le persone a queste tematiche che comportano non solo un grande grado di empatia, ma la voglia di cambiare la nostra esperienza verso il prossimo…
Dobbiamo dare il giusto esempio. Se siamo fortunati a non avere nessun tipo di disabilità non significa che non dobbiamo informarci su questa tematica. Siamo nati per imparare sempre cose nuove, quindi credo sia giusto conoscere tutto il mondo che ci circonda.
C’è un gesto quotidiano che, grazie a un supporto o a una soluzione pratica, ti permette di sentirti bene, a tuo agio?
Per quanto riguarda la mia situazione sicuramente il mettermi la protesi al mattino per andare a lavorare mi aiuta a vivere al meglio la giornata. Esattamente per questo motivo dico sempre “vivete ogni singolo giorno come se fosse l'ultimo”!
Qual è il tuo segreto, a parte il tuo non perdere mai l’obiettivo e il buon umore?
Il mio segreto è un segreto! No scherzo, io “vivo”. Ho rischiato tutto questo all'età di 9 anni e ora non voglio perdere altro tempo, voglio fare tutto ciò che è in mio potere e usare tutto ciò che mi può aiutare ad essere indipendente per avere una vita appagante.
Oggi, quando torno a casa, trovo il sorriso di mia moglie e di mio figlio. Il loro abbraccio a fine giornata mi fanno sentire l'uomo più felice del mondo!
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