Punteggio di Invalidità: una guida completa al funzionamento

Per chi ha bisogno di ricevere un sostegno economico e di salute a causa di una condizione di disabilità, uno strumento fondamentale è il punteggio di invalidità.

Si tratta di un sistema di valutazione che viene utilizzato per poter determinare, con precisione, il grado di invalidità di una persona, così da stabilire il livello esatto di assistenza di cui necessita.

In questa guida, ti daremo tutte le informazioni di cui hai bisogno, i criteri che si utilizzano per la valutazione, le procedure coinvolte e i benefici a cui si può accedere, così da comprendere al meglio i tuoi diritti e le tue opzioni.

Come funziona il punteggio di invalidità

Per il calcolo del punteggio invalidità vengono presi in considerazione vari criteri, tra cui uno dei più importanti è il grado di compromissione delle capacità psichiche e di quelle fisiche, la presenza di complicanze o altre patologie associate alla disabilità stessa e, infine, l'età della persona.

Il punteggio varia da un minimo di 0 a un massimo di 100. È fondamentale, quindi, per determinare il tipo e il livello di assistenza di cui ha bisogno il soggetto disabile.

Ma come si ottiene il riconoscimento del punteggio di invalidità? Come vedremo più nel dettaglio, è necessario presentare a un'apposita commissione medica una serie di documenti che attestino la presenza della disabilità e il suo grado di gravità.

In questo caso, puoi richiedere una visita medica presso la suddetta commissione, che si occuperà di valutare con attenzione le condizioni della persona e assegnerà il punteggio di invalidità corrispondente ai criteri analizzati.

I benefici a cui si può accedere grazie al punteggio di invalidità

Dopo che il soggetto disabile ha ottenuto il punteggio di invalidità ha la possibilità di accedere a una serie di benefici e servizi fondamentali che garantiscono il sostegno e l'assistenza necessari.

I principali benefici sono:

• accesso a prestazioni specialistiche e cure riabilitative;
• assistenza sanitaria gratuita;
• esonero dalle tasse;
• agevolazioni fiscali riservate a soggetti disabili;
• accesso a corsi di formazione professionale e inserimento in ambito lavorativo;
• assistenza domiciliare e servizi volti a garantire autonomia e integrazione sociale.

Ovviamente, è fondamentale fare richiesta soltanto per i benefici per cui si ha diritto in base al proprio punteggio, rivolgendosi agli enti competenti e seguendo le procedure che consentono di ottenere il sostegno di cui si necessita.

Quali sono i criteri per valutare la disabilità?

Dopo averne accennato all'inizio di questa guida, è bene chiarire anche quali sono nel dettaglio i criteri utilizzati per la valutazione della disabilità. Premettiamo che questi variano in base al tipo di patologia e alla sua gravità specifica.

In linea generale, si prendono in considerazione più fattori, tra cui la compromissione delle capacità cognitive, sensoriali, motorie e relazionali. A questi si aggiungono la presenza di sintomi invalidanti, l'assenza di autonomia e la non capacità di riuscire a portare a termine le attività lavorative o quelle quotidiane.

La commissione medica che si occupa della valutazione prende in esame anche la presenza di eventuali complicanze che si associano alla disabilità come, ad esempio, malattie croniche, disturbi psichiatrici, deficit cognitivi o sensoriali.

Precisiamo che il punteggio di invalidità è revisionabile e può essere aggiornato negli anni tenendo conto dell'evoluzione del soggetto con disabilità e dell'eventuale comparsa di complicanze o altre patologie.

Cosa fare per effettuare la richiesta di invalidità

Per il riconoscimento dello stato di invalidità, a cui poi verrà attribuito lo specifico punteggio, occorre per prima cosa presentare una domanda all'INPS.

Per poterlo fare occorre rivolgersi al proprio medico di base, che si occuperà di redigere il certificato medico all'ente in forma telematica. Di tale documentazione bisogna sempre conservarne una copia.

Precisiamo che l'inoltro del certificato all'INPS non rappresenta la domanda di invalidità. Quest'ultima, infatti, deve essere presentato successivamente e non oltre i 60 giorni dal rilascio del certificato medico. Se ciò non avviene, occorre nuovamente recarsi dal medico per richiederlo nuovamente.

Dopo aver presentato la domanda, la Commissione Medico Legale convoca il soggetto interessato, al fine di accertarne l'invalidità. Le tempistiche di tale procedura variano a seconda dell'ASL di riferimento, anche se spesso sono abbastanza lunghe.

In ogni caso, dopo la visita si riceve un verbale di accertamento, un documento di importanza fondamentale, dato che consente di capire a quali benefici e prestazioni si ha diritto.

Come vengono suddivisi i benefici in base alla percentuale di invalidità attribuita al soggetto disabile

Vediamo, quindi, come vengono suddivise in base alla precisa percentuale di invalidità (ricordando che fino al 33 % non sono previsti benefici):

• dal 34% si ha la possibilità di ricevere, gratuitamente o con importanti agevolazioni, la fornitura di ausili (come il montascale per salire e scendere le scale in sicurezza senza l'aiuto di alcuno) e le protesi necessarie per la patologia segnalata nella diagnosi;
• dal 46% ci si può iscrivere alla lista che dà diritto al collocamento obbligatorio. Si tratta di un elenco a cui attingono i datori di lavoro sia pubblici che privati che posseggono più di 15 dipendenti e che sono obbligati all'assunzione di dipendenti con invalidità certificata;
• dal 51% chi lavora può richiedere, ogni anno, un congedo di 30 giorni per cure, che viene naturalmente retribuito. Le giornate possono anche essere non continuative;
• dal 67% si ha diritto all'esenzione dal pagamento del ticket sanitario. Inoltre, si possono ottenere agevolazioni per i trasporti pubblici locali, una priorità nell'assegnazione di case popolari e la riduzione del costo del canone telefonico;
• dal 74% si percepisce un assegno da parte dell'INPS che ammonta a 287,09 euro mensili, nel caso di redditi che non superano i 4.931,29 euro. Raggiunti i 67 anni, tale assegno diventa sociale;
• dal 75% per tutti i lavoratori del settore pubblico o privato l'anzianità prevede una maggiorazione di 2 mesi per ogni anno, per un massimo di 60 mesi;
• al 100% si riceve la pensione di inabilità che viene erogata sempre dall'INPS e corrisponde a 287,09 euro mensili in caso di redditi personali non superiori a 16.982,49 euro. Per chi percepisce un reddito personale inferiore a 8.476,26 euro o cumulato con quello del coniuge non superiore a 14.459,90, la pensione sale fino a un massimo di 652,02 euro al mese;
• al 100%, con in più l'impossibilità a deambulare autonomamente, si ha diritto a un'indennità di accompagnamento che ammonta alla cifra di 522,10 euro. In questo caso, non è previsto alcun limite di reddito.

Considerazioni finali: l'importanza del punteggio di invalidità

Abbiamo visto come il punteggio di invalidità permette di avere accesso a svariati benefici e servizi che migliorano la qualità della vita.

Conoscere il preciso funzionamento del sistema di valutazione della disabilità, i criteri che vengono utilizzati per determinare il punteggio e i benefici a cui si può accedere per ottenere il massimo sostegno possibile è, quindi, indispensabile per ogni soggetto.

Inoltre, ricordiamo che è importantissimo fare richiesta dei benefici a cui si ha diritto ad accedere in base al proprio punteggio, seguendo le procedure necessarie per ricevere il supporto di cui si necessita.