Tromboflebite: cos’è e perché influisce negativamente sulle vita degli anziani

La tromboflebite è un'infiammazione a carico di una o più vene e si manifesta con un rigonfiamento, causato dalla presenza di un coagulo di sangue.

Generalmente, si presenta a carico degli arti inferiori perché è proprio in quel punto che, a causa della forza di gravità, il ritorno venoso tende a rallentare; tuttavia, può colpire anche le braccia e addirittura il collo.

Per contrastare la tromboflebite viene prescritta una terapia con farmaci anticoagulanti e calze elastiche e la raccomandazione di tenere le gambe il più possibile sollevate.

Se trascurata la tromboflebite può diventare acuta e diventa dunque necessario adottare soluzioni tecnologiche come l'utilizzo di un montascale per anziani per aumentare il proprio benessere quotidiano e mantenere l'autonomia motoria.

La tromboflebite può colpire sia le vene superficiali, ovvero quelle presenti nello strato sottocutaneo (Tromboflebite Superficiale), sia le vene profonde che si trovano nei muscoli: in quest'ultimo caso, siamo di fronte a una TVP (Trombosi Venosa Profonda).

Come è facilmente intuibile, la trombosi venosa profonda è la forma più pericolosa, in quanto il coagulo venutosi a formare può frammentarsi e risalire fino ai polmoni dando origine a un'embolia polmonare.

Si tratta di un disturbo che colpisce prevalentemente donne e anziani.

Quali sono le cause di una tromboflebite in un anziano?

La tromboflebite può sorgere a seguito di molteplici cause. Vediamo insieme quali:

• Immobilità prolungata: stare troppo fermi rallenta il ritorno venoso, esponendo di fatto il paziente a un elevato rischio di trombi. Si tratta di una condizione che colpisce prevalentemente i pazienti ospedalizzati per diverso tempo, oppure coloro che conducono una vita estremamente sedentaria.
• Lesioni alle cellule endoteliali: l'endotelio riveste le pareti interne del cuore e dei vasi sanguigni e traumi, patogeni e determinate sostanze possono danneggiarlo creando una condizione tale da infiammare una o più vene.
• Difetti della coagulazione: un deficit congenito può esporre a un maggior rischio di tromboflebite, dovuto prevalentemente dall'aumentata capacità del sangue di coagulare.
• Vene varicose. La comparsa delle vene varicose è legata al passare del tempo. La loro presenza è, infatti, particolarmente evidente dopo i 50 anni, poiché le vene perdono elasticità.

Quali sono i sintomi della tromboflebite agli arti inferiori di una persona anziana?

La tromboflebite si manifesta con sintomi specifici a carico della vena interessata, ossia:

• Dolore e sensazione di bruciore
• Deformazione dell'area colpita dal coagulo con evidente gonfiore e rossore
• Accumulo di liquidi (edema)
• Sensazione di prurito

Quando l'infiammazione è superficiale, palpando la zona interessata, è possibile percepire la presenza stessa del coagulo. In alcuni casi, compaiono anche crampi e una sensazione di gambe stanche.

TROMBOFLEBITE E I BENEFICI DELLA CAMMINATA

Una delle domande più ricorrenti è se in caso di tromboflebite agli arti inferiori camminare possa essere di aiuto o meno.

Stando a quanto osservato dai medici, non esiste alcuna controindicazione specifica, dunque camminare è concesso e non espone il paziente a una recidiva né a una sindrome post-trombotica.

In questi casi, è importante seguire diligentemente la cura prescritta dal medico curante e uno stile di vita che sia privo di comportamenti negativi che potrebbero esporre a complicazioni.

COME VIENE DIAGNOSTICA LA TROMBOFLEBITE AGLI ARTI INFERIORI

Per avere la certezza che si tratti di tromboflebite, l'angiologo potrebbe prescrivere esami diagnostici quali risonanza magnetica, tac, ecocolordoppler, ecografia ed esami del sangue; in quest'ultimo caso, in pazienti che presentano tromboflebite, i valori del D-dimero risultano alterati.

TROMBOFLEBITE CURE E FISIOTERAPIA

Una volta appurato che il paziente è affetto da tromboflebite, l'angiologo prescriverà una terapia anticoagulante idonea all'entità dell'infiammazione, valutando nel complesso lo stato di salute di chi gli sta davanti ed eventuali cure farmacologiche già in atto.

Tuttavia, in caso di tromboflebite superficiale la cura che viene prescritta è perlopiù a base di antinfiammatori e antiedemigeni: la scelta di questi farmaci avviene se la manifestazione della tromboflebite è recente e non particolarmente pericolosa.

A seconda della gravità o meno dell'infiammazione stessa, l'angiologo potrebbe prescrivere al paziente affetto da tromboflebite agli arti inferiori delle sedute fisioterapiche oppure osteopatiche.

Si tratta di un valido aiuto soprattutto per la circolazione del sangue: infatti, attraverso le manipolazioni, il gonfiore formatosi si sgonfia e la circolazione stessa riprende il suo naturale ritorno venoso.

Nella maggior parte dei casi, la tromboflebite è un'infiammazione che tende a risolversi senza complicanze, ciononostante è bene diagnosticarne per tempo la presenza in modo da evitare possibili problematiche.

In ogni caso, la regola numero uno rimane sempre la prevenzione, sia attraverso i farmaci sia seguendo uno stile di vita sano basato su un'alimentazione corretta e attività fisica.

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_{Tutte le informazioni qui riportate hanno lo scopo di dare una conoscenza basilare sull’argomento. Solo il medico, conoscendo il quadro clinico, potrà indicare la terapia da seguire.}